
Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco che in un'anno di conversazione
PLATONE
NEURO
PSICOMOTRICITÀ
La neuropsicomotricità è una disciplina che prende in considerazione il bambino nella sua globalità. Non è una ginnastica, non è un’attività strettamente motoria, ma una modalità attraverso la quale il bambino può crescere in maniera armonica, integrando aspetti motori, affettivi, relazionali e cognitivi al fine di strutturare la propria identità.
E’ particolarmente adatta per bambini che, presentano uno sviluppo atipico, ma non patologico. Alcuni bambini, per particolari condizioni di nascita, sono maggiormente esposti, al rischio di presentare difficoltà di coordinazione motoria globale, difficoltà nella motricità fine e grossolana, alterazioni dell’equilibrio.
Particolarmente adatta anche per la prevenzione dell’iperattività, delle difficoltà relazionali, dell’aggressività/inibizione ed eventuali difficoltà di apprendimento.
Precede la terapia di neuropsicomotricità una valutazione individuale che prevede un colloquio preliminare, degli incontri di valutazione, la somministrazione di test e la restituzione a cui segue la terapia personalizzata.

DOTTORESSA
KATIA
ROSSINI
NEUROPSICOMOTRICISTA
Laureata in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, con voto 110/110 e Lode presso l’Università degli Studi di Padova - Facoltà di Medicina e Chirurgia nel Novembre 2009.
La terapia neuropsicomotoria è una forma d'intervento riabilitativo che mira a riorganizzare il giusto equilibrio tra le funzioni motorie, neuropsicomotorie, affettive, cognitive e neuropsicologiche, tramite l’uso privilegiato del movimento corporeo.
Dal 2010 lavora in libera professione occupandosi di bambini dai 2 ai 10 anni con ritardo psicomotorio difficoltà di riconoscimento dello schema corporeo e di lateralizzazione, difficoltà nella sfera affettivo-emotiva, impaccio motorio, disprassia, disturbo di attenzione e iperattività, disgrafia, ritardo mentale, disturbo pervasivo dello sviluppo, autismo e sindrome di Down.
Dal 2012 attua attività neuropsicomotoria educativa di gruppo all’interno di asili nido.
Dal 2014 è responsabile di un progetto di attività neuropsicomotoria individuale in acqua per bambini con disabilità neuromotorie, ritardo cognitivo e/o disturbo pervasivo dello sviluppo.
DOTTORESSA
BEATRICE
STOCCO
NEUROPSICOMOTRICISTA
Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva Laureata con lode e bacio accademico presso l’Università degli studi di Padova con una tesi di laurea a scopo di ricerca e promozione della figura del terapista della neuro e psicomotricità all'interno del contesto ospedaliero.
In particolare l'elaborato di tesi avviato ad inizio 2018 e protrattosi fino al termine dell'anno successivo ha permesso di mettere in luce i punti di forza e le risorse della figura professionale all'interno del reparto di cure palliative pediatriche dell'azienda ospedaliera di Padova, Hospice pediatrico. A tal proposito è stato possibile deporre in favore dell'utilità dell'abilitazione e della riabilitazione nei casi ad alto livello di complessità assistenziale e/o fine vita al fine ultimo di promuovere la qualità della vita stessa e il benessere del nucleo familiare.
Durante l'esperienza è stato possibile comprovare l'utilità operativa e funzionale dell'istituzione di una equipe all'interno di un reparto ospedaliero al fine di promuovere la qualità della vita in caso di proclamata diagnosi infausta e del fine vita del bambino. Tale evidenza è stata sostenuta dalla sperimentazione della compartecipazione attiva e del contributo multidisciplinare reso possibile dalla connessione e sinergia delle parti: medico, fisioterapista, psicologo e terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva.
Dall'esperienza è stato istituito il principio guida di intervento che guida l'operato terapeutico quotidiano: promuovere le risorse del bambino al fine di contenere i sintomi e segnali di corpo e mente con lo scopo ultimo di convertirli in messaggi più funzionali e utili, senza contrastarli, ma accogliendoli come indici di risposta alle fragilità o limitazioni dettate dalla patologia.
Tale principio muove attualmente l'attività e l'intervento all'interno del reparto di terapia intensiva neonatale e ambulatorio di follow up associato presso l'ospedale di Camposampiero, grazie al contributo offerto dall'associazione Il Pulcino di Albignasego, che ha promosso l'inserimento di tale figura professionale all'interno del reparto.
L'esperienza a stretto contatto con la prematurità e la patologia neonatale ha portato all'orientamento in favore di tale fascia di sviluppo, dedicando le proprie risorse formative a sostegno dell'acquisizione di un profilo specializzato su tale area di intervento.
Dal 2019 al 2022 si è occupata di intervento neuropsicomotorio individuale e di gruppo con bambini con difficoltà di regolazione emotivo - comportamentale ed attentiva, con particolare riguardo alla promozione dello sviluppo delle funzioni esecutive e del contenimento delle fragilità eventualmente riscontrate.
Dal 2019 al 2022 è stata inoltre responsabile di progetti di psicomotricità educativo – preventiva in collaborazione con scuole dell’infanzia e nido del territorio Cittadellese e Bassanese.
Dal 2019 al 2021 ha svolto attività ad orientamento riabilitativo - educativo in acqua presso il reparto di riabilitazione fisioterapica dell’ospedale di Cittadella in collaborazione con l'associazione I ragazzi del Sole.
